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venerdì 30 luglio 2010

Mucca pazza: Torneranno le farine animali?

"C'é un piano dell'Unione europea per superare il principio della tolleranza zero e tollerare la presenza di farine animali nei mangimi per l'alimentazione delle mucche, dopo che sono state ritenute responsabili del morbo mucca pazza e per questo vietate nell'ambito delle misure di prevenzione adottate a partire dal 2001".

Lo sostiene la Coldiretti, dopo la notizia del probabile caso di 'mucca pazza' per una donna di 42 anni ricoverata a Livorno, citando la seconda Road Map sull'Encefalopatia spongiforme trasmissibile (Tse) adottata nei giorni scorsi dalla Commissione europea.

Nel documento che, sottolinea Coldiretti, "ha come obiettivo quello di continuare la revisione delle misure previste promuovendo un dibattito, tra le diverse Istituzioni comunitarie, si ipotizza la fissazione di una soglia di tolleranza minima per la presenza di farine animali nei mangimi destinati anche agli animali ruminanti da fattoria con la revoca del principio di tolleranza zero. Una possibilità che è sotto verifica dell'Autorità europea per la Sicurezza alimentare (Efsa) il cui parere sul livello di tolleranza è atteso per la fine del 2010".

Una tendenza che, sostiene ancora Coldiretti, "riguarda anche un calo dell'attenzione per le importazioni di carne proveniente da Paesi in passato considerati a rischio per il mancato soddisfacimento dei requisiti sanitari come il Brasile".

Ansa.it per NEWSFOOD.com

Mozzarelle: Coldiretti, uso latte bufala da Brasile è inganno

L'impiego di latte congelato proveniente dalle bufale allevate in Brasile è un inganno per i consumatori e gli allevatori italiani se non viene indicato chiaramente in etichetta sulle mozzarelle messe in vendita. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'importazione in Campania dal Brasile di latte di bufala congelato,da parte della fazenda Ilha Grande Investments che alleva bufali su un'estensione di 80 mila ettari in Brasile. Un progetto che, se vero, dovrebbe partire ad agosto e prevede la consegna di 20mila chili al giorno di latte di bufala in Campania.

In attesa dell'introduzione dell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata latte utilizzato in tutte le mozzarelle, per garantirsi l'origine nazionale i consumatori possono acquistare mozzarella di bufala campana garantita dal marchio a denominazione di origine (Dop) ottenute sula base di uno specifico disciplinare approvato dall'Unione Europea.

Dal 12 giugno 1996, la mozzarella di bufala campana - spiega la Coldiretti - ha ottenuto il riconoscimento del marchio a Denominazione di origine protetta (Dop) sulla base di un disciplinare che definisce i metodi di produzione e delimita l'area di provenienza nell'intero territorio delle province di Caserta e Salerno, nei comuni di Amorosi, Dugenta e Limatola in provincia di Benevento, e in quelli di Acerra, Giugliano, Pozzuoli, Qualiano, Arzano, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore e Mugnano di Napoli in provincia di Napoli, oltre che in alcuni comuni delle province di Frosinone, Latina, Roma, Foggia e Isernia. Con la certificazione comunitaria è stata riconosciuto da parte dell'Unione Europea il legame storico con il territorio e - conclude la Coldiretti - tutelato l'uso della denominazione nei confronti di prodotti di imitazione.

Coldiretti.it
Redazione NEWSFOOD.com + Web TV

CONIGLIO AL CARTOCCIO CON PUREA DI PATATE


Il coniglio è ottimo cucinato in salmì, brasato, in civet, oppure alla cacciatora. Nella cottura al forno o allo spiedo, per evitare che la carne si asciughi eccessivamente, è sempre consigliabile bardarlo con del lardo o della pancetta. Un buon metodo per salvaguardarne intatti gli aromi ed i sapori è la cottura al cartoccio.

Ingredienti per 4 persone
Per il coniglio al cartoccio: 800 grammi di coniglio già ridotto in piccole parti, 150 grammi di pancetta dolce tagliata a fettine sottili, 1 spicchio d’aglio, prezzemolo, timo, cumino, rosmarino, olio extravergine d’oliva, poco vino bianco secco, q.b. di sale e di pepe.
Per il purè di patate: 500 grammi di patate, 15 grammi di burro, 250 grammi di latte, 100 grammi di parmigiano grattugiato, noce moscata, q.b. di sale.

Preparazione
Per il coniglio al cartoccio:
Lavare sotto un getto di acqua fresca il coniglio già ridotto in piccole parti.
Preparare un trito con uno spicchio di aglio, un mazzetto di prezzemolo, timo, rosmarino e pochissimo cumino. Cospargere ogni pezzo di coniglio con il trito di spezie, quindi salare (non mettere troppo sale, perché la pancetta rilascia comunque del sale) e pepare. Avvolgere ogni pezzo di carne con una o più fette di pancetta. Disporre i pezzi di carne nei quattro cartocci di carta da forno in modo da avere quattro porzioni equivalenti. Bagnare con un filo di olio extravergine d’oliva, un goccio di vino bianco secco e chiudere il cartoccio, dandogli la forma di una caramella. Disporre in una pirofila da forno i cartocci e cuocere nel forno preriscaldato a 180°C, per circa un’ora (il tempo dipende molto dall’età e dalla consistenza della carne).
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Per il purè di patate:
Far bollire le patate e pelarle quando saranno ancora calde. Quindi passarle con lo schiacciapatate, e porle in una casseruola, aggiungere una noce di burro, abbondante noce moscata ed il sale. Mescolare con un mestolo di legno, aggiungere poco alla volta il latte bollente, fino a quando il purè non diventi una crema soffice. Terminare mantecando con abbondante parmigiano grattugiato.

Presentazione
Servire i cartocci direttamente nei piatti con un contorno di purea di patate.

CONIGLIO ALLA CANAVESANA



1 coniglio
aceto
1 cipolla – salvia - chiodi di garofano - cannella
olio extra vergine di oliva - sale e pepe
Lavate il coniglio, asciugatelo e tagliatelo a pezzi. Disponete i pezzi in un tegame con l'olio e l'aceto, unite la cipolla affettata, la salvia, i chiodi di garofano, un pizzico di cannella, sale e pepe e lasciate
marinare per una notte. Il giorno dopo mettete il tegame sul fuoco a fiamma bassa e fate cuocere per almeno un'ora.

mercoledì 28 luglio 2010

CONIGLIO CON LE OLIVE


1 coniglio
100 gr. di olive nere
brodo
cipolla – carota – sedano – alloro – timo - maggiorana
olio extra vergine d'oliva
vino
sale e pepe
Mettete in una casseruola 5 cucchiai di olio extra vergine di oliva, il sedano, la cipolla, la carota e gli odori (erbe). Salate, pepate e fate appassire con 1 bicchiere di vino. A parte fate rosolare in un po' di olio il coniglio a pezzi, unitelo al soffritto, aggiungete le olive e continuate la cottura unendo di tanto in tanto un po' di brodo.

CONIGLIO FRITTO


1 coniglio pulito e tagliato a pezzi 1,5 kg
bottiglia di di vino bianco secco 1
aglio – 1 cipolla, prezzemolo, alloro, timo
3 uova - 2 o 3 limoni
pangrattato 100 g
Col vino e il succo dei limoni, aggiungendo anche la cipolla affettata sottilmente, qualche spicchio d'aglio tritato, qualche foglia di alloro spezzettata, una buona presa di timo e una manciata di grani di pepe interi, fate una marinata; lasciatevi macerare i pezzi di coniglio per almeno una notte.
Al momento opportuno, sgocciolateli, asciugateli,passateli nell'uovo sbattuto, nel pangrattato, friggeteli nell'olio bollente, mettendo dentro anche qualche rametto di prezzemolo; alla fine spruzzateli di sale.

Considerazioni sulla carne di coniglio

La carne di coniglio offre diversi vantaggi; ricca di proteine, povera di grassi e colesterina, digeribile, adatta per ogni dieta: 100 gr di carne contengono circa 160 kcal/670kJ.

Essa appartiene alla categoria delle Carni Bianche, scarse di connettivo e perciò, particolarmente tenera e digeribile, e con un basso contenuto di colesterolo.

I conigli vengono allevati in modo naturale, dato che non sopportano cibi sofisticati, solo così producono carne qualitativamente superiore, permettendo variazioni culinarie di ogni tipo. Nei paesi del Sud si amano piatti con salse colorate e saporite, nel nord piuttosto arrosti e intingoli nel tegame.

Anche cuochi di fama internazionale hanno esercitato la loro creatività con questa tenera carne che non viene “stracotta” ma preparata a “ a la minute”, dorata o cotta a vapore, così da restare sugosa e delicatamente aromatica

MARINARE O NO?

Non è indispensabile, ma è sempre preferibile: la carne marinata, qualsiasi sia la cottura prescelta, acquista morbidezza, sapore e profumo.

La marinata secca è la più indicata per l’ animale da arrostire: è costituita da olio extravergine, erbe aromatiche in quantità (prezzemolo, maggiorana, timo, salvia, alloro), sale, pepe.

Lo stesso olio, inoltre, aiuta a tenere morbida la carne durante la cottura e va spennellato più volte.

La marinata umida, invece, è più indicata se il coniglio va brasato o stufato: è composta di erbe aromatiche, verdure tagliate grossolanamente (sedano, carote, cipolle) e un elemento acido come vino, aceto o succo di limone, che hanno il compito di ammorbidire le fibre della carne.

Il tempo della marinata varia dalle 4-5 ore a temperatura ambiente, a tutta la notte, in frigorifero.